Sospesa la realtà virtuale per la formazione sulla sicurezza del lavoro

Avatar, esoscheletri, materiali innovativi di realizzazione dei dispositivi di protezione? Sembra tutto sospeso in materia di formazione e sicurezza del lavoro. Sul tema il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha risposto a un interpello dell’Università degli studi di Siena.

“Al momento l’adozione di questa tecnologia dovrà essere accantonata fino al nuovo accordo Stato-Regioni-Province autonome, ritenendo valide al momento le disposizioni della precedente intesa” si legge nella risposta ministeriale.

L’università di Siena aveva chiesto un parere sullo sviluppo di nuove metodologie di apprendimento basate sulla realtà aumentata (ai sensi dell’articolo 37 del decreto legislativo 81 del 2008 e dell’articolo 20 del decreto-legge 36 del 2022). 

Le norme prevedono infatti progetti sperimentali di prevenzione infortuni sul lavoro, compresa l’adozione di dispositivi di visione immersiva e realtà aumentata.

Il ministero, in risposta all’interpello 3/2024, ha chiarito che “in mancanza di un nuovo accordo (era previsto entro la fine di giugno 2022) dovranno considerarsi applicate le disposizioni previste dall’Accordo Stato-Regioni-Province autonome del 21 dicembre 2011”.

“In ragione della premessa, deve considerarsi in particolare quanto previsto al punto 4 dell’Allegato A, indicante le metodologie di insegnamento e di apprendimento, al cui interno vengono descritti i metodi applicati che dovranno attivarsi attraverso lezioni frontali, esercitazioni in aula, lavori di gruppo e l’utilizzo di modalità e-Learning”.

L’istituzione precisa che “bisognerà attenersi alle disposizioni impartite dall’Accordo attuale e che, essendo questo privo di un chiaro riferimento alla realtà virtuale, la sua adozione dovrà attendere la nuova intesa”.

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