“Nel parere sul decreto legislativo sul concordato preventivo è stato richiesto di espungere un riferimento che avrebbe potuto legittimare le analisi del rischio fiscale fondate anche sul webscraping”. È uno dei passaggi dell’intervento del presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei Dati Personali, che pochi giorni fa ha presentato la Relazione Annuale al Parlamento.
“Il cuore antico” della tutela dei dati ha puntato nel 2023 a mantenere il passo del diritto con l’innovazione tecnologica. Tra gli aspetti meno conosciuti: la tutela della privacy e i temi fiscali, l’intelligenza artificiale.
“Basare le procedure accertative su informazioni “rastrellate” dal web – come tali in larga misura inesatte – è, infatti, estremamente rischioso – prosegue così l’intervento di Stanzione – potendo avere effetti fortemente distorsivi sulla corretta rappresentazione della capacità fiscale dei contribuenti”.
“Le garanzie di protezione dei dati rappresentano quindi, anche in quest’ambito, presupposti di efficacia dell’azione di contrasto dell’evasione fiscale”.
Tanti e trasversali i temi di attualità e rilievo nella relazione al Parlamento.
La tutela dei dati sanitari, oggi è in cronaca per l’istruttoria (potente) rilanciata dal Garante per violazione del fascicolo elettronico.
In primo piano la tutela dei minori, su cui è stato ricordato il ruolo fondamentale della vigilanza genitoriale, e il contrasto al ‘revenge porn’.
A livello europeo è in corso in questi giorni una “lite” tra Commissione Europea e Garante Ue sul Gdpr e ‘tecno-applicazioni’ su cui deciderà la Corte di Giustizia comunitaria.
La parola lavoro e i concetti associati sono richiamati più volte nei documenti ufficiali del Garante italiano.
Leggi le relazioni per sapere di più.
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