Edizione straordinaria di venerdì 15 marzo.
Informazione, innovazione, lavoro. Questa settimana i fatti sono di insolito rilievo.
All’Eurocamera il doppio voto su due leggi strategiche, quella sulla libertà di stampa e quella sull’intelligenza Artificiale. Sul lato Servizi digitali e manipolazioni, la Commissione Europea ha chiesto lumi alle Big Tech. Le domande riguardano sia la diffusione che la creazione di contenuti di intelligenza artificiale generativa.
Il Ceo di Tik Tok è insorto contro gli Stati Uniti che vogliono mettere al bando il social.
G7. Al tavolo dei Grandi si parla di Intelligenza Artificiale.
Mercoledì 13, la giornata cruciale.
Il Parlamento Europeo vota il regolamento media Freedom Act
Mercoledì i deputati dell’Europarlamento hanno dato il via libera definitivo alla legge europea per la libertà dei media intesa a proteggere i giornalisti e i media dell’UE da ingerenze politiche o economiche.
Il nuovo regolamento, approvato con 464 voti favorevoli, 92 voti contrari 65 astensioni, obbliga gli Stati membri a proteggere l’indipendenza dei media. Vietata qualsiasi forma di ingerenza nelle decisioni editoriali.
Proteggere il lavoro dei giornalisti sarà un’obiettivo nei diversi paesi dell’Unione Europea.
Entra in vigore la Dsa
La Ue chiede informazioni a X, Facebook e altri su deepfake.
Intervento su 8 grandi gruppi online ai sensi della Dsa. La Commissione europea ha formalizzato richieste di informazioni ai sensi della legge sui servizi digitali Dsa a Bing, Google Search, Facebook, Instagram, Snapchat, TikTok, YouTube e X.
Servono informazioni sulle misure di attenuazione dei rischi legati all’IA generativa, per la diffusione di deepfake e la manipolazioni che possano ingannare gli elettori.
Le richieste riguardano la diffusione e la creazione di contenuti di intelligenza artificiale generativa.
Ai sensi della legge Dsa l’esecutivo comunitario ha chiesto informazioni anche a LinkedIn sulla pubblicità mirata e basata su dati sensibili.
Riguardo invece alle informazioni chieste alle otto ‘Big Tech’, più nel dettaglio la richiesta di informazioni riguarda i rischi legati all’IA generativa, come le cosiddette ‘allucinazioni’ in cui l’IA fornisce informazioni false, la diffusione virale di deepfake e la manipolazione automatizzata dei servizi che possono ingannare gli elettori.
Il PE vota il Regolamento IA Act
Passa a larga maggioranza il nuovo regolamento sull’intelligenza artificiale che ora dovrà essere approvato dal Consiglio della UE.
Il regolamento sarà applicabile dopo due anni dall’entrata in vigore che scatterà con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue.
Ma alcune sue parti scatteranno anche prima.
E’ il caso dei divieti (ad esempio i limiti imposti all’utilizzo dei riconoscimenti biometrici) applicabili dopo 6 mesi.
Un punto di partenza e una grande sfida: è questo l’Act approvato dal Parlamento europeo secondo esperti di intelligenza artificiale, giuristi e filosofi.
Tra le scommesse sul tavolo: l’armonizzazione del modo in cui i Paesi europei accoglieranno il regolamento, la capacità di riuscire a tenere il passo con la rapidità con la quale avanza e cambia l’intelligenza artificiale, fino alle inevitabili conseguenze sociali nei settori dell’occupazione e della nuova alfabetizzazione informatica che fin da adesso appare necessaria.
Il tema di fondo, ha aggiunto, “è il rischio”.
L’ Act “è un regolamento” e, come tale, dopo l’entrata in vigore è applicabile in tutti i Paesi Ue.
Intelligenza Artificiale anche per la prima sessione del G7 Industria, alla presenza dei Paesi esterni Corea del Sud, Ucraina, Emirati Arabi e sotto la presidenza italiana.
Si discute di Intelligenza Artificiale e Tecnologie Emergenti nell’Industria.
Impatto di IA sul lavoro anche al centro dell’incontro Biden-Meloni.
Fonte Ansa
“Le nuove regole Ue introducono infine un meccanismo che mira a impedire alle grandi piattaforme online come Facebook, X o Instagram, di limitare o rimuovere in modo arbitrario contenuti di media indipendenti. Il testo chiede infatti alle grandi piattaforme online di distinguere i media indipendenti dalle fonti non indipendenti e di lasciare loro 24 ore per rispondere prima di eliminare i contenuti” scrive a questo proposito il Sole 24 Ore.
Questione social tra Usa e Cina. Ne scrivono le principali testate internazionali.
Tra i titoli.
“What to know about the proposed TikTok legislation” sul NYT.
“House vote on TikTok expected to be first time a chamber of Congress approves ban on a social platform” sul Washington Post.
“How TikTok was blindsided by a bill that could ban it” titolo sul Wall Street Journal.
Il Ceo di TikTok, Shou Chew, ha minacciato battaglia e di voler fare “tutto il possibile” per difendere la piattaforma dopo che la Camera Usa ha approvato una legge che potrebbe vietare TikTok, di proprietà della cinese ByteDance.
Il boss di TikTok afferma di avere 170 milioni di utenti negli Usa e che “metterà a rischio 300.000 posti di lavoro” negli States.
Le dichiarazioni del manager arrivano dopo che ieri la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge che potrebbe obbligare la casa madre cinese dell’app, ByteDance, a vendere TikTok, pena la messa al bando negli Stati Uniti.
“Will TikTok still exist in America?”
“As Congress starts the clock on a ban, the app must consider its options” scrive oggi l’Economist.
Cosa succede lo spiega anche Riccardo Luna su Repubblica “Dati e algoritmo. Tutti i misteri del social cinese incubo Usa”. “Ogni giorno mostra a milioni di persone video on base a una formula che non conosciamo”.
Intanto, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato una sanzione di 10milioni di euro in solido a tre società Tik Tok del gruppo Bytedance Ltd, per pratiche commerciali scorrette e mancato rispetto delle tutele di consumatori e minori.
Per l’Economia.
In primo piano in questi giorni sulla carta stampata italiana la Riforma del Fisco.
L’obiettivo centrale, ha evidenziato il Sole 24 Ore giovedì (a pagina 2), resta quello di una “riduzione generalizzata della pressione fiscale, che grava su famiglie e imprese”.
E sul fronte evasione per Repubblica (a pagina 5). L’evasione è stata ridotta da Draghi mentre è allarme sui nuovi sconti.
Sempre giovedì sul Messaggero (a pagina 3) in evidenza il piano per ridurre l’Irpef. “Per lo scaglione medio soglia più alta e aliquota ridotta al 34 o al 33 per cento. Benefici fino a 940 euro all’anno. Il costo può arrivare a 3,5 miliardi”.
Borse e mercati in Italia sono rimasti positivi tutta la settimana.
Oggi sulla Stampa scrive A. Rinaldi “Spread ai minimi dal 2021. Il FT: “Roma mette in ombra Berlino”.
Sull’inserto del Foglio: “Competere con Stati Uniti e Cina sul mercato dei dati si può”. Orizzonti Europei di Stefano Firpi.
E per concludere:“Giù le mani”.
“Tutto l’impegno di Londra perché Telegraph e Spectator non finiscano agli emiratini” sempre su Foglio, firma Cristina Morcari.
Buon fine settimana.
L’articolo La Rassegna del 15 marzo 2024 sembra essere il primo su 7Grammilavoro.