Parola ai provider sul tema delle comunicazioni elettroniche sui luoghi di lavoro. Email, programmi informatici e scie di metadati che risultano dall’utilizzo di pc, tablet e smartphone sono comprese tra le attività ‘sensibili’ per i datori di lavoro. I dati devono essere trattati nei rispetto della privacy.
Già nei mesi scorsi l’autorità di settore era intervenuta con un primo provvedimento a cui era seguita un’indagine conoscitiva rivolta al grande pubblico, per tastare il polso a necessità e proposte sul tema.
Reso pubblico in questi giorni un nuovo documento con altre indicazioni. La palla passa per i provider.
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