Esonero al 100% dei contributi fino a 8mila euro. Riguarda le assunzioni di disoccupate vittime di violenza e beneficiarie misura “Reddito di libertà”. Le indicazioni Inps in una circolare sulla misura. La norma, recata dalla legge di Bilancio, riguarda per il triennio 2024-2026 le donne vittime di violenza per “contribuire a sostenerne l’autonomia”.
In sintesi, i datori di lavoro privati che assumono donne disoccupate vittime di violenza, beneficiarie della misura denominata “Reddito di libertà” (400 euro al mese per un massimo di 12 mesi) avranno un esonero dei contributi previdenziali al 100% fino a un massimo di 8mila euro. L’esonero vale per due anni nel caso di assunzione con contratto a tempo indeterminato, ricorda l’Istituto nella circolare, e un anno massimo per i contratti a tempo determinato
L’esonero nella misura del 100%, spiega l’Istituto, è soggetto ad un massimale annuo pari a 8.000 euro, riparametrato su base mensile (666,66 euro).
A chi spetta l’esonero?
L’esonero spetta per una durata pari a:
• 24 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato
• un massimo di 12 mesi per le assunzioni a tempo determinato
• 18 mesi, a decorrere dalla data di assunzione a tempo determinato, per le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine.
L’agevolazione è subordinata al rispetto dei requisiti di regolarità contributiva e delle norme fondamentali in tema di condizioni di lavoro e compatibile con la normativa in materia di aiuti di Stato.
L’Istituto ha precisato che l’esonero verrà concesso fino al limite delle risorse stanziate (1,5 milioni di euro per l’anno 2024; 4 milioni di euro per l’anno 2025; 3,8 milioni di euro per l’anno 2026; 2,5 milioni di euro per l’anno 2027; 0,7 milioni di euro per l’anno 2028).
Raggiunto il limite non saranno accolte altre richieste.
Con successivo messaggio le istruzioni relative all’ammissione delle domande e alla compilazione delle denunce contributive.
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