Nota dell’Employment Outlook annuale. Cresce il mercato del lavoro italiano dopo anni di stop. Salari ancora sotto la media. Forte impatto da politiche per il clima per la quota dei ‘lavori verdi’. Il mercato del lavoro in Italia ha raggiunto livelli record di occupazione e livelli minimi di disoccupazione e inattività, ma resta sotto la media dei Paesi industrializzati. Lo sottolinea l’Ocse nella nota sull’Italia dell’Employment Outlook annuale. “Miglioramenti si sono verificati nonostante il rallentamento della crescita economica dalla fine del 2022″.
Lo studio prevede che il mercato del lavoro in Italia continuerà a crescere nei prossimi due anni e nonostante la riduzione della popolazione in età da lavoro, l’occupazione totale dovrebbe crescere dell’1,2% nel 2024 e dell’1% nel 2025.
Le professioni green-driven
L’edizione 2024 si sofferma sulle ricadute delle politiche ambientali sull’occupazione. Alcuni posti di lavoro scompariranno, mentre nuove opportunità emergeranno e molti posti di lavoro esistenti si trasformeranno.
La transizione quindi innescherà una significativa riallocazione del lavoro, tuttavia, probabilmente non causerà nè un forte aumento, nè un forte calo netto del numero totale dei posti di lavoro.
L’impatto dipenderà dai settori, dalle professioni e dalle regioni. In tutta l’Ocse, il 20% della forza lavoro è già impiegata in professioni ‘green-driven’.
Salari reali e mercato del lavoro
Nel primo trimestre del 2024, i salari reali nella Penisola erano ancora inferiori del 6,9% rispetto a prima della pandemia, si legge nello studio.
La situazione migliora grazie ai rinnovi di importanti contratti collettivi, soprattutto nel settore dei servizi che hanno fatto scendere la quota di dipendenti del settore privato coperti da un contratto collettivo scaduto al 16,7% nel primo trimestre del 2024 dal 41,9% dell’anno precedente.
Questo ha contribuito a spingere la crescita dei salari negoziati al 2,8% rispetto all’anno precedente. Nel complesso, d’altro canto, la crescita dei salari reali dovrebbe rimanere contenuta nei prossimi due anni. Si prevede che i salari nominali (ovvero la retribuzione per dipendente) in Italia aumenteranno del 2,7% nel 2024 e del 2,5% nel 2025.
Si tratta di aumenti ‘significativamente inferiori’ a quelli della maggior parte degli altri Paesi Ocse, ma consentiranno comunque un recupero di parte del potere d’acquisto perduto, dato che l’inflazione è prevista all’1,1% nel 2024 e al 2% nel 2024.
In generale, rileva lo studio, in molti Paesi i salari reali sono ancora sotto il livello del 2019, anche se sono in crescita su base annua in un contesto di inflazione in calo. Mentre stanno recuperando parte del terreno perduto, i profitti iniziano ad assorbire parte dell’aumento del costo del lavoro.
Secondo l’Ocse, “in molti Paesi c’è spazio per fare sì che i profitti assorbano ulteriori aumenti salariali, sopratutto perchè non ci sono segnali di una spirale prezzi-salari”.
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