La Caccia al tesoro è digitale

Passa per gli influencer la lotta alle fake news. Estesa la configurazione delle pratiche commerciali sleali ai creatori online. Netta la presa di posizione delle autorità Europee rispetto agli influencer “che sui social media possono influenzare comportamenti e mode del momento”.

Nei mesi scorsi la caccia al tesoro della Commissione Europea che aveva monitorato le attività online degli influencer, la pubblicità e gli annunci ingannevoli.

Il controllo è stato fatto sui post sui principali social network in collaborazione con le autorità nazionali degli stati membri.

La situazione ad oggi degli influencer

Gli influencer hanno “un impatto crescente sui contenuti e sulle informazioni online che le persone consumano quotidianamente nell’Ue”. Un impatto positivo “grazie alla diversità delle comunità online e al senso di appartenenza che esse generano” ma dannoso per altri punti di vista oltre che per la salute mentale. Queste le osservazioni del Consiglio dell’Ue nelle conclusioni approvate in questi giorni. “Serve l’alfabetizzazione mediatica per aumentare consapevolezza”.

Pochi mesi fa in Italia sono entrare in vigore le regole AgCom: multe fino a 600 mila euro per i contenuti che non rispettano i diritti fondamentali, come quelli della persona o dei minori. Multe fino a 250 mila euro per chi non segnala la natura del contenuto pubblicitario.

Cosa cambia

Agli influencer, specie quelli di età inferiore ai diciotto anni, i cosiddetti “kidfluencer”, servirà una “alfabetizzazione mediatica” per comprendere il potenziale impatto negativo derivante dalla condivisione di disinformazione, discorsi di odio online, cyberbullismo e altri contenuti illegali e dannosi.

Sarà applicato alle attività commerciali degli influencer il diritto europeo dei consumatori: per esempio quando promuovono o sostengono imprese o marchi commerciali, pubblicizzano prodotti, vendono servizi online ai consumatori.

Le posizioni istituzionali

“Gli Stati membri sono quindi chiamati a garantire che gli influencer siano consapevoli del loro ruolo nell’ecosistema dei media e delle norme che si applicano loro, dalla legge sui servizi digitali a quella sull’intelligenza artificiale (IA)” questa la posizione ufficiale del Consiglio dei ministri Ue.

“La Commissione a sua volta è invitata a vagliare altri modi per sostenere gli influencer a livello dell’Ue, anche attraverso un approccio politico coerente incentrato sull’alfabetizzazione mediatica e sul comportamento responsabile online, che passi anche per la stesura di un codice etico per influencer e per l’uso di programmi Ue in materia di educazione ai media”.

Ora l’Europa vuole bloccare Tik Tok, sulla scia americana. “Se il tesoro vuoi trovare, tra post e pubblicità devi cercare”.

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