Cassazione: la somministrazione ripetuta è illegittima

È il giudice a stabilire quando si va oltre la ragionevole temporaneità. La Cassazione con la sentenza n. 6898/2024 è intervenuta sul tema del contratto di somministrazione reiterato più volte presso lo stesso utilizzatore.

A parere della Corte, la reiterazione delle missioni oltre “il limite di una durata che possa ragionevolmente considerarsi temporanea” è illegittima in quanto si configura come un abuso dell’istituto.

Il caso che ha dato origine alla pronuncia della Corte vedeva, infatti, l’effettuazione di 800 missioni nel giro di 7 anni presso il medesimo utilizzatore.

Nella sentenza sono riassunti una serie di indirizzi giurisprudenziali sia italiani che europei. 

In sintesi, sono ritenute elusive della normativa in materia le “missioni successive assegnate allo stesso lavoratore tramite Agenzia presso la stessa impresa utilizzatrice”.

Non essendo previsto a livello legislativo un termine massimo di durata, è compito del giudice stabilire se la reiterazione del contratto di somministrazione nel tempo delle missioni presso lo stesso utilizzare si è protratta oltre la ragionevole temporaneità. 

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